Di fronte ad una platea composta da una vasta rappresentanza di imprese associate, si è svolta giovedì 22 gennaio, presso l’hotel Boscolo Tower di Bologna, l’Assemblea di Budget 2015 del Consorzio Nazionale Servizi. La parte straordinaria del canonico appuntamento di inizio anno è stata dedicata all’approvazione di alcune modifiche e integrazioni allo Statuto, approvate all’unanimità. Ad introdurre la parte ordinaria è stato l’intervento del presidente del Consiglio di Gestione Ugo De Francesco che ha esordito sottolineando come “sia stata messa in atto, recentemente, un’azione di salvaguardia della governance del Cns affinché il Consorzio possa proseguire senza indugi verso una crescita fondata su principi di correttezza e trasparenza”. De Francesco è quindi passato ad illustrare nel dettaglio il budget di previsione per il 2015 e il piano di sviluppo triennale senza prima aver specificato come il fatturato del 2014 “abbia ancora una volta oltrepassato, come nella migliore delle tradizioni, il dato previsto di budget”. Passando alle previsioni per l’anno in corso, De Francesco ha tenuto a sottolineare come “l’obiettivo che il Consorzio si pone è quello di porre un “virtuale” freno alla crescita. Dal 2011 al 2014 la progressione del Consorzio, in termini medi percentuali, è stata pari al 15,03%. “Riteniamo che quello che si delinea all’orizzonte debba essere un triennio caratterizzato più dal consolidamento che dall’ulteriore incremento di fatturato – ha specificato De Francesco – anche attraverso una strategia di diversificazione del portafoglio di servizi”. Passando all’analisi puntuale del piano triennale per settore, De Francesco ha voluto rimarcare come “il fatturato rimarrà sostanzialmente invariato per le principali aree di intervento, quali il Facility management e le pulizie”. Un ulteriore impennata si dovrebbe rilevare invece nel settore, divenuto di punta, dell’energia e manutenzione, soprattutto per quanto riguarda l’anno 2015. Per quanto poi riguarda le macroaree geografiche in cui si dispiega l’attività del Consorzio “l’aumento di 20 milioni di fatturato del triennio sarà equamente suddiviso tra nord e sud Italia”. Un capitolo importante, della programmazione futura riguarda i nuovi settori di sviluppo. “Si tratta di ambiti di intervento in cui il Cns è già presente, come i Cup, mentre nuove e profittevoli opportunità dovrebbero giungere dalla Concessione di servizi, la Logistica Sanitaria Integrata e i Servizi Informatici, per il quale sono previsti accordi quadro con player di caratura internazionale”. De Francesco ha poi posto l’accento sull’innovazione che da qualche anno caratterizza le scelte operative del Cns, e dell’applicazione dell’Open Facility Management per la gestione delle commesse più complesse, che ad oggi conta già 2780 utenti e 75 aziende di applicazione. Immancabile il capitolo dedicato alla crescita delle imprese associate. Il Consorzio intende procedere lungo il percorso già segnato negli anni scorsi di promozione della professionalità e della stabilità finanziaria delle cooperative, soprattutto nel meridione. “Intendiamo sostenere con sempre maggiore forza programmi in cui le imprese più strutturate possano sostenere il consolidamento delle imprese più deboli”. Anche nelle parole di Brenno Peterlini, presidente del Consiglio di Sorveglianza, è risuonato un monito preciso “il Cns intende continuare ad operare potendo contare sulla lealtà operativa delle cooperative associate, e confermando la validità di quelle regole di eticità, legalità e rigore metodologico a cui non si può e non si deve derogare”. Dopo aver salutato la nomina del nuovo vice presidente Bruno Cazzaro Peterlini ha rimarcato come il Consorzio “conti 203 imprese associate, con 105 delle quali sono stati posti in essere affidamenti di commesse. Una compagine cospicua, che non può prescindere, oltre che da un quadro di direttive operative stringenti, da una base di fiducia reciproca”. Da questa esortazione hanno tratto spunto anche alcuni interventi successivi dalla platea, come quello del presidente nazionale di Legacoop Servizi Fabrizio Bolzoni, a cui hanno fatto seguito le conclusioni affidate al presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti, che ha tenuto a ribadire come “la vita media di una impresa cooperativa sia 40 volte più lunga di una azienda di capitali, e questo deve indurre chi opera con mansioni di responsabilità all’interno di queste realtà a trasmettere alle prossime generazioni di cooperatori organizzazioni sane e corrette”, preannunciando un impegno diretto dell’associazione in una serie di iniziative forti, tra cui alcuni provvedimenti legislativi di iniziativa popolare che elevino il livello di contrasto contro le false cooperative.