Due mesi intensi, due mesi “senza tempo”, due mesi vissuti con la consapevolezza di lavorare per qualcosa di più grande della gestione di un appalto.

Due mesi di rumore, sirene, silenzio, due mesi di reparti, corse, due mesi che non dimenticheremo.

È la storia vissuta al Policlinico San Martino di Genova, dove CNS e Coopservice erogano da oltre 25 anni servizi di pulizia, sanificazione, gestione dei rifiuti, distribuzione del vitto, gestione del magazzino di farmacia, stabulario.

È la storia di Mouna Belkhal che un lunedì mattina si trova di colpo travolta dal vortice del Corona Virus “Vedere tutte quelle persone impaurite, la maggior parte anziane, mi faceva effetto”.

È stato tutto un tour di force, riunioni, tra noi, i nostri responsabili, la direzione sanitaria, non avevamo più la connessione del tempo, non c’erano più distinzioni di ruoli, tutti uniti per realizzare nel più breve tempo possibile la disinfestazione dei reparti destinati ai malati di Covid.

Lavorare giorno, notte e magari dopo aver finito sentire anche il peso della responsabilità di tornare a casa dai propri cari, cambiarsi i vestiti in cantina prima di entrare a casa per non infettare l’ambiente.

2 mesi molto intensi, stressanti, nel reparto di “patologie complesse infettivi” del Prof Bassetti, un’esperienza che rimarrà indelebile nella nostra memoria, ognuno di noi per la sua piccola parte ha dato un contributo, insieme abbiamo superato la paura di non farcela, la paura di non riuscire a dare una mano, ricordo le tante parole di conforto, tutti pronti a non far perdere alla squadra lo spirito forte e la voglia di dare ogni giorno qualcosa in più”

È la storia di Marzia Anzelotti che non immaginava un’esplosione così rapida dei contagi “È stata un’esperienza disarmante, alcuni reparti stanno tornando alla normalità, ma penso che questa esperienza nella maggior parte di noi abbia cambiato il modo di vedere le priorità.
Ora speriamo, anche se ci vorrà tempo, di poter tornare al più presto alla quotidianità di sempre.”

È la storia di Filomena Azza, spaventata da un virus che non conosceva.

“Tutto è cambiato. Abbiamo dovuto gestire le paure delle operatrici, aiutarci l’una con l’altra e lavorare ininterrottamente. Nel Pronto Soccorso era un continuo sopraggiungere di ambulanze come in una zona di guerra: arrivavano pazienti confusi, disorientati, terrorizzati; rimanevano per ore in attesa nel luogo di raccolta creato ed isolato appositamente per loro e ogni volta che venivano trasferiti nei vari reparti di competenza noi dovevamo essere lì a seguire il percorso del paziente per la sanificazione, allo scopo di impedire il diffondersi dell’infezione. Tutto questo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, molto stancante e molto stressante, ma noi eravamo lì. Continue sanificazioni: sale operatorie, stanze, ascensori e tutto ciò che veniva a contatto con i pazienti. Siamo dovute intervenire anche di notte per poter aprire nuovi reparti creati per i pazienti Covid…non c’era tempo da perdere! Sembrava che tutto questo non finisse mai. La paura aveva preso il sopravvento e tutti i reparti chiedevano sanificazione. Stanche, stressate e confuse abbiamo messo l’anima in ciò che facevamo ma, piano piano, le cose si stanno attenuando e, come dico io alle mie ragazze, se abbiamo superato questo, nulla ormai ci può fare più paura. Siamo pronte ad affrontare qualsiasi cosa. “

Queste sono solo alcune delle tante storie che i 360 operatori impegnati nell’appalto gestito da Coopservice e CNS hanno vissuto e vivono ogni giorno.

Desideriamo ringraziare la Direzione Sanitaria del Policlinico San Martino di Genova per il fondamentale rapporto di collaborazione, non solo dal punto di vista umano e professionale ma anche per la straordinaria formazione e addestramento rispetto alle metodiche specifiche, come vestizione e svestizione dai DPI, la gestione delle grandi emergenze quali Ebola e Covid19.

Una gestione resa possibile grazie all’impegno e alla totale disponibilità dei responsabili dell’appalto, Francesco Liccardo e della Capo Area del Nord Ovest, Sabrina Stagno.

Le attività continuano, con la stessa voglia e la stessa energia, forse con un filo di speranza in più.