A due anni dall’entrata in vigore del nuovo codice quanto ancora è rimasto sulla carta? Quali i possibili aggiustamenti?
Se ne è parlato venerdì 26 ottobre, nel corso di un affollato seminario che si è svolto nell’affascinante location de la Rocca delle Caminate a Meldola (FC).
L’iniziativa, organizzata da Cooperhub, Fondazione Scuola Nazionale Servizi e Legacoop Romagna, ha riunito attorno ad un tavolo committenti, imprese, professionisti ed esponenti della giustizia amministrativa per affrontare le problematiche che l’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici hanno comportato per stazioni appaltanti e aziende di servizi e costruzioni.
Il Leitmotiv degli interventi, da quello del Presidente di sezione del Consiglio di Stato Sergio Santoro a quello del Professore di diritto penale dell’economia Filippo Sgubbi fino all’avvocato Massimiliano Brugnoletti è stato quello di un Codice che non ha saputo esprimere fino in fondo le proprie potenzialità ed è stato “vittima” della regolamentazione che, a più livelli, ne ha limitato l’applicazione.
Clausole sociali, dialogo competitivo, penali e linea guida 6, tra gli argomenti maggiormente discussi e che hanno acceso l’interesse della platea.
La seconda parte dei lavori si è aperta con l’illustrazione, da parte della Fondazione Scuola Nazionale Servizi, del mercato pubblico nel settore lavori e servizi e una disamina sui volumi d’affari delle imprese che operano nei settori lavori e facility management.
A seguire una tavola rotonda alla presenza dei relatori e di ospiti quali Maria Luigia Barone (Presidente ALE Lombardia), Mauro Lusetti (presidente Legacoop Nazionale), Alessandro Hinna (Presidente Consiglio di Gestione CNS) e Mauro Pasolini (presidente Conscoop).


