È necessario agire ora verso una transizione sostenibile.

Crisi globali

È necessario oggi prendere coscienza della nuova realtà che ci troviamo ad affrontare fatta da molteplici punti di crisi, spesso interrelati tra loro in un insieme imprevedibile di effetti e impatti le cui conseguenze sono difficili da immaginare e gestire.

Come ormai ben noto, infatti, il mondo di oggi è molto più instabile, scosso dalle rivalità tra le grandi potenze, dalle conseguenze della pandemia, dagli sconvolgimenti economici, dalla discontinuità nelle catene di fornitura, dai fenomeni metereologici estremi e dai rapidi cambiamenti sociali e tecnologici.

Nonostante i fenomeni di crisi si siano sempre verificati nel passato, i punti di rottura particolarmente critici a cui oggi ci troviamo ad assistere sono:

  • la velocità con cui queste crisi avvengono
  • la complessità degli impatti generati
  • le interrelazioni tra fenomeni.

Mai, infatti, nel passato è successo di dover gestire così tante crisi dagli impatti così significativi, su ogni sfera della vita sociale.

Sono numerose le pubblicazioni che mettono in luce lo scenario attuale ponendo attenzione al rischio della convergenza di fattori altamente impattanti per le imprese e la società.

Secondo quanto emerge dal CEO Study, condotto dal Global Compact delle Nazioni Unite e Accenture, gli amministratori delegati si trovano ad operare in un contesto globale estremamente complesso: il 93% degli AD coinvolti sta infatti incontrando 10 o più difficoltà simultanee nella gestione del proprio business e l’87% teme che le discontinuità in atto limiteranno il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.

L’economista Nouriel Roubini nella sua pubblicazione “Megathreats: The Ten Trends That Imperil Our Future, and How to Survive Them” sostituisce il termine Megatrends, creato quarant’anni fa da John Naisbitt e ormai di uso comune, con Megathreats, cioè “Megaminacce”, per ribadire quanto in realtà lo scenario che abbiamo davanti sia correlato di eventi connotati negativamente.

Necessità di cambiamento

A questo contesto, devono prestare grossa attenzione il mondo delle imprese e del lavoro. I mutati scenari globali hanno infatti immediati effetti sul benessere delle persone e delle aziende che vedono minacciata la propria redditività e la propria competitività sul mercato.

Ma come fare a trasformare quelle che sono le nuove sfide in opportunità? Quali sono i modelli di business che rimarranno competitivi anche nel futuro incerto che si prospetta?

La quarta visione, quella utopica” ha dichiarato Giovannini al Festival del Futuro di Verona, consiste nella possibilità di convertire i trend negativi che già esistono, in trend positivi. “Dobbiamo essere utopici. Non sognare qualcosa di impossibile, ma provare a costruire qualcosa di diverso dagli altri scenari, un futuro migliore”.

Pur non essendo in grado di dare una risposta complessiva alle sfide da affrontare, la sostenibilità è una bussola per muoverci verso il futuro. Il cambiamento è costante e anticipare e adattarsi al cambiamento è fondamentale per il successo aziendale. E allora quello che conta non è soltanto cercare di prevedere le sfide ma essere pronti a qualsiasi evenienza, cioè irrobustire le nostre capacità di far fronte agli imprevisti. La sostenibilità è una chiave di lettura per leggere i cambiamenti dello scenario e attrezzare le proprie imprese verso azioni di risposta, trasformando i rischi in opportunità. Così facendo, a lungo termine, le aziende che si concentrano sulla sostenibilità saranno meglio attrezzate per affrontare i cambiamenti globali e superarne le sfide, contribuendo ad accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile.

Quale futuro ci attende?

Resilienza trasformativa; preparazione agli shock; investimenti in formazione, tecnologica, governance; futuro e progresso si connotano come pilastri per evitare gli scenari peggiori dei prossimi anni e prepararci ad affrontare un futuro più turbolento rispetto al passato.

Per le imprese questi pilastri si declinano nella ricerca di nuove soluzioni e nuove riconfigurazioni dei propri modelli di business per creare valore attraverso azioni sostenibili e aumentare la resilienza, supportando la transizione sostenibile. Gli elementi che sempre più diventano necessari sono:

  • collaborazioni strategiche anche intersettoriali a lungo termine;
  • riorganizzare le proprie catene di approvvigionamento per limitare l’esposizione a eventi che potrebbero interrompere le operazioni;
  • re-immaginare i confini del pianeta;
  • promuovere la biodiversità, salvaguardare le risorse naturali;
  • definire obiettivi climatici basati sulla scienza;
  • diversificare le fonti energetiche al fine di limitare l’esposizione alla volatilità dei prezzi;
  • investire in Diversity & Inclusion;
  • riqualificare la forza lavoro e mettere le persone al centro;
  • supportare l’innovazione tecnologica.

Per concludere, le imprese devono affrontare una serie sempre maggiore di sfide globali, molte delle quali non sono tradizionalmente legate al business, ed estremamente aggravate dalla crisi geopolitica e climatica. Nonostante ciò, è necessario agire abbracciando la sostenibilità come base per costruire una forte resilienza ed identificare nuove opportunità di crescita, in uno scenario sempre più complesso e mutevole.

Bisogna puntare a un futuro non necessariamente migliore di oggi, ma migliore di quello che ci sarebbe se noi non operassimo” Enrico Giovannini, ASviS

A cura di Impronta Etica*

*Impronta Etica è un’Associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001
per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa (RSI).