Finalmente – foto di Maurizio Di Leo

COOPERARE

Questa settimana in redazione ci siamo confrontati sulla forza concreta del motto senza tempo “l’unione fa la forza”, di come sia di nuovo notizia da prima pagina e di come si declini in ogni ambito e contesto affinché una mano tesa sia l’inizio di una danza solidale e collettiva verso una meta comune. In questo numero parliamo di qualcosa che conosciamo bene, ma che forse tutti dovremmo praticare di più.

Buona lettura!

Solo quando tutti contribuiscono con la loro legna da ardere è possibile creare un grande fuoco.”

Una grande luce all’orizzonte, uno sguardo un po’ più in là, buttato oltre il recinto del proprio circondario, è una speranza di salvezza per chi di fronte all’emergenza si trova a reagire come può per eliminare la macchia nera della negligenza e del caso fortuito e beffardo.

Insieme verso un unico obiettivo che garantisca prima di tutto il benessere comune, riducendo i danni e dimezzando le vittime di un presunto catastrofistico scenario quanto più attuale.

Una cooperazione fondata sulla condivisione delle conoscenze e sulla interconnessione delle discipline: è proprio la scienza a ricordarci come “le simbiosi sono gli ultimi esempi di successo che si fondano sulla collaborazione e sui potenti benefici delle relazioni intime”.

Di fronte alla grandezza di meccanismi ormai in moto che appaiono troppo grandi per ciascuno di noi, c’è sempre un filo da tirare per sbrogliare la matassa e scoprire che basterebbero pochi suggerimenti per perseguire e realizzare l’idea di un mondo migliore, riducendo ad esempio il peso della plastica, compreso quello della nostra impronta sulla terra, e che, a volte, il modo migliore per cooperare è non fare proprio nulla.

Serve dunque ripartire dalla testa, farsi uno shampoo di cultura grazie alla forza di un pensiero indipendente che non teme lo scontro con i titani, e che dimostra come stando insieme si riescano a vincere grandi sfide: sfuggire alle insidie ed ottenere risultati epocali grazie non solo al sostegno dei governi, delle istituzioni ma dei cittadini in primis.

È l’energia della comunità che cammina a passo sostenuto, e che, a volte, mette in atto dei sorpassi che si ritenevano impossibili, un sospiro di sollievo e una boccata d’aria fresca, più pulita che mai.

Non c’è cooperazione senza responsabilità e senza l’informazione che prende corpo libera e leggera nella rete, sperimentando nuovi modi di essere al passo con i tempi, creando quelle relazioni che ci consentono di vedere meglio ciò che è importante. Spunti creativi, intelligenze collettive, ma anche l’intreccio fra persone che si concedono di capirsi coltivando relazioni profonde. Un’attitudine da riscoprire, quella emotiva, fra le tradizionali insegnate tra i banchi di scuola, per riflettere sul come stare in mezzo agli altri sia un primo passo per camminare insieme, perché l’anima non debba rimanere un segreto, ma possa dare spazio a incontri inattesi alla luce del sole.

Un solo amore, una sola vita, con gli altri”, quando si fa la rivoluzione fingendosi supereroi, un saluto da chi il Wakanda lo porta dentro, ma da ritrovare nel testo.

Scaffale

Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione, Richard Sennet, Feltrinelli

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”. È da questo assunto che Sennet traccia il sentiero della collaborazione come una qualità innata dell’uomo e strada privilegiata per comprendere le sfaccettature del nostro vicino, anche quello che non ci piace e con cui avremo certo conflitto. Un modello sociale poco considerato nell’attuale società individualistica proiettata alla competizione, ma che si propone di essere come quello che più di tutti può garantire beneficio reciproco e soddisfazione. Un libro sui perché e sulle possibili soluzioni che la collaborazione può offrire.

Sei interessato a leggere il libro? Ti ricordiamo che esiste MLOL, la biblioteca digitale aperta e partecipata. Per prendere libri in prestito quando vuoi e dove vuoi.

La domanda per i lettori

In questo numero abbiamo parlato di cooperazione, quello che noi tutti dovremmo conoscere bene e che dovremmo praticare ancora meglio, più di quello che quotidianamente facciamo. Un periodo storico che ben si presta alla solidarietà e alla vicinanza, perché in fondo ci piace credere che un po’ migliori lo siamo diventati. Per te cosa significa cooperare? C’è qualcosa su cui spereresti una migliore integrazione e collaborazione?

Inviaci se vorrai le tue risposte a illatopositivo@cnsonline.it

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