La vita continua – foto di Maurizio di Leo

“BBenvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso”
Sipari che riprendono vita, un ritorno sulle scene a prova di virus.
Questa settimana in redazione abbiamo pensato al mondo della cultura, che riconquista spazio e respiro in questo nuovo tempo tutto da inventare. Si ricomincia, dopo una lunga pausa silenziosa e distante, dove l’arte si è espressa in virtuale.
Questo è il nostro palco: musica, forme e colori per nuovi mondi da esplorare.

Buona lettura!

Giù il sipario, su la maschera. O meglio, la mascherina.
In tempi di Covid gli ordini degli addendi si confondono, un modo rinnovato di essere in scena, dal vivo ma non troppo su quel palcoscenico blindato per tanto tempo e che arranca per un sold-out dimezzato.
Parti e controparti che giocano alla democrazia, perché “il Teatro per essere davvero pregnante deve mostrarsi un acido, una lente di ingrandimento, un riflettore o un luogo di confronto”.
Uno spettacolo che si spera vada oltre la rete, scongiurando il fatto che un calcio ad un pallone tiri più di un collo del piede.
Chiusura dei teatri: attentato alla democrazia e dittatura telematica? 

Quando un perimetro non è abbastanza, si cercano soluzioni e dimensioni per il teatro che verrà: spazi abbandonati e riutilizzati che si vestono di nuove storie da raccontare così come di rinnovate possibilità narrative che riscoprono l’incontro tra generazioni. Reinterpretazioni vincenti a prova di teatranti, protagonisti del palcoscenico che praticano la guarigione dalla quotidianità.
Riflessioni sulla riapertura dei teatri
Teatro e Covid: come sono stati i festival organizzati finora?
A passo di danza, distanziato

Le soluzioni si trovano spesso nel design, in apparenza improvvisato, e nella contaminazione fra generi. Capita così che per ascoltare un concerto ci si trovi in un… palchetto!
O che ad andare in scena sia… il water! (ooops!)
Concerti post-Covid: un’idea dal Regno Unito
Intimi scenari: la sorpresa a Tokyo

Tutto quello che una volta davamo per scontato – toccarsi, abbracciarsi, danzare insieme per le strade senza paura – è ora un pericolo. Ma non ne va dimenticata la bellezza.
Preservare la bellezza, capace di appagare l’animo attraverso i sensi, prendendosi cura di ogni sua forma ed espressione, questo è un compito dal quale non possiamo abdicare, teatro, natura spettacolo, l’arte dal vivo ci rende liberi e diffonde le idee. L’arte si esprime là dove gli occhi si posano e saper guardare oltre gli inestetismi ci fa incontrare l’opera; cos’è una crepa se non il rinnovato spazio di una possibilità? E la natura un palcoscenico, dove ogni teatrante può affrancarsi dal proprio destino.
Roberto Bolle le gallerie d’Italia (consigliamo di guardare il video sul sito riportato dall’articolo);
Il Teatro che abita luoghi
Dancing for the Children

Ti meriti un amore che ti voglia spettinata…Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura, in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te, che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle. Ti meriti un amore che voglia ballare con te, che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi… che rispetti il tuo essere libero, che ti accompagni nel tuo volo, che non abbia paura di cadere…” (Frida Kahlo). Ma attenzione ai baci!
Fate sesso senza baci

Liberi teatranti unitevi! Ma forse è meglio di no, have beens, artisti sul viale del tramonto, che attraverso dichiarazioni shock riescono ancora a far parlare di se, nell’America dei complotti e delle serie tv, cresce a dismisura il forum QAnon, sicuramente partito come una burla, diventato palcoscenico, nell’anno di pandemia, di controinformazione, sta svolgendo un ruolo non indifferente alla campagna elettorale di Trump.
Il mondo di QAnon

Per restare in tema: dalla settimana scorsa, ci è rimasta una gran voglia di ballare, allora ce la giochiamo qui, su questo palcoscenico, perché noi della redazione ci proviamo a prendere le cose con leggerezza!

Il cartellone

In giro per l’Italia, musica, balletti, spettacoli teatrali. Un paese che ha riattivato l’ingranaggio della cultura. Per un diversivo che spezza la settimana, per un weekend alternativo. Da soli, con amici, in famiglia: idee per rilassare la mente e far viaggiare la fantasia.

ONLINE – Festival dello Sviluppo Sostenibile: la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e diffondere la cultura della sostenibilità per realizzare un cambiamento culturale e politico (e puoi candidare un tuo evento!)

TorinoDanza: il tempo della danza è rimasto sospeso tra progetti passati e visioni future

RomaEuropa Festival 2020: musica, danza e teatro in 14 spazi della capitale, per 62 eventi e 141 giornate di spettacolo

Festival Aperto 2020 – Reggio Emilia:“E dall’incertezza, dalla dimensione profondamente interrogativa, il Festival non vuole distogliere lo sguardo. Al contrario, ne fa il tema conduttore: what really matters?”

Teatro Nazionale di Genova: la nuova stagione 2020/2021 perché “Il teatro è vita. Il teatro è il vero vaccino contro il Covid”.

Fabbrica Europa – Firenze: Per indagare le misure dello spazio e mettere in gioco lo scandire del tempo grazie ai linguaggi delle arti performative, tra i segni e le identità di grandi maestri e nuove generazioni di artisti, fruitori, cittadini, persone.

Contemporanea 2020 – Prato: “un progetto come aggregatore di un’idea di cultura in continuo movimento che ha raccolto percorsi artistici, nazionali e internazionali, provenienti dalle diverse discipline”

Biennale Teatro – Venezia: spettacoli e appuntamenti con i protagonisti più importanti della scena teatrale contemporanea, oltre alle produzioni realizzate nell’ambito della Biennale College Teatro, il progetto formativo dedicato per il quarto anno ai giovani registi e registe italiani.

Antigone – Bologna: “Hanno cura del futuro quelli cui tocca averne cura?». Così Bertolt Brecht, nel suo adattamento dell’Antigone di Sofocle tradotta da Holderlin (Archivio Zeta, Antigone, in questi giorni a Villa Aldini a Bologna).

Arte a tutto tondo, all’gARTbage c’è tempo fino al 20 settembre per iscriversi, il contest a tema ambientale di opere di video art, con un po’ del nostro zampino.

Scaffale

Sono apparso alla madonna, Carmelo bene, Bompiani

Idolatrato, amato fino al parossismo, criticato, dannatamente compreso, inutilmente interpretato.

Nel teatro di Carmelo Bene la maschera è inquietante, la voce è un delirio continuo di sussurri e strepiti, gli sguardi sono quasi sempre allucinati, una follia perpetua alla disperata ricerca di un senso.

Le parole di Bene sono sempre apodittiche, “disturbanti”, ogni autobiografia è sempre immaginaria, lo ripeteva spesso, tra i palchi semi bui e le luci accecanti dei tanti salotti televisivi. Nel suo “Sono apparso alla madonna” ne descrive una immaginaria ma non troppo.

Dentro c’è tutto, tra citazione dotte e locuzioni filosofiche albergano passionali tutti i suoi spettacoli, ci sono le rotture delle scene e i repentini cambi di inquadratura del Pinocchio, i corpi che fluttuano di Salomè e l’invulnerabilità di Achille, c’è Lorenzaccio, c’è forse il suo capolavoro, un Amleto di meno con i versi di Laforgue che sporcano il classico “dovrei soltanto agire, firmare, uccidere, fargli vomitare la vita, la l’arte è tanto grande e la vita così breve”

Il titolo del libro nasce durante una partita di ping-pong a Forte dei Marmi “Dalla fessura del cancello filtra la sagoma alticcia di Ruggiero Orlando, la bottiglia di scotch in pugno. Barcollando, poggiandosi precario a provvidenziali fusti indovinati al buio, accostandosi al tavolo da gioco: “Caro Carmelo… ho saputo che sei apparso alla Madonna!”, e giù, piegato in due, in uno sgangherato sghignazzo dei suoi. C.B. folgorato; “ecco il titolo del mio libro”.

Teatro, cinema, tutto in Carmelo Bene è un tentativo di sovversione, la ricerca di un incanto che si esaurisce nell’istante.

Il non detto, la phonè, la macchina attoriale, se non si è pronti a vivere la crisi, a prendersi a calci nel culo, meglio non ri/vedere gli spettacoli di Bene.

Un continuo sregolamento di tutti i sensi, non esistono trame per i personaggi, niente significati, difficili anche i significanti, un linguaggio sublime che si può vedere ma non afferrare, d’altronde il buon Bene direbbe “Non bisogna produrre capolavori, bisogna essere capolavori.

Sei interessato a leggere il libro? Ti ricordiamo che esiste MLOL, la biblioteca digitale aperta e partecipata. Per prendere libri in prestito quando vuoi e dove vuoi.

La domanda per i lettori

Durante i mesi di chiusura ci siamo scoperti tutti teatranti, le nostre case e i nostri balconi sono diventati palchi dove ognuno ha espresso i propri talenti e sentimenti e ridotto le distanze imposte. Adesso il mondo ha ripreso a vivere: cosa ti aspetti dal mondo della cultura, cosa ti piacerebbe fosse recuperato e valorizzato? Inviaci se vuoi le tue riflessioni all’indirizzo email illatopositivo@cnsonline.it

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