“Mascheramenti” – foto di Maurizio Di Leo

Maschere

O gni giorno è buono per indossarne una e tutti i giorni decidiamo di essere qualcuno, a volte un’identità diversa dalla nostra, una fuga, o un desiderio di rivalsa.
Mascherati per gioco o per curiosità, oppure perché proprio non se ne può fare a meno. Un trucco per affrontare la giornata, per ingannare l’evidenza e darsi all’apparenza, per farsi notare o per nascondersi. Ne abbiamo per tutti i gusti e di tutti i colori, tra simbologia e tradizione, tra l’essere e l’apparire. Parliamo di Maschere e di un mondo a cui a volte piace camuffarsi.

Buona lettura!

C’è chi si stampa un sorriso in faccia, con qualche segreto in fondo all’anima. Chi il volto lo dipinge come una tela, smascherando un’identità sul trucco, o chi si finge qualcun’altro solo per essere notato. In fondo, cosa vuol dire essere normale? Dal mascherarsi per svelarsi, o per nascondere qualcosa di sé, sono mille i modi per mostrare sé stessi, ed ecco come il travestimento diventa espressione artistica e metafora di una coscienza civile.

Joker: la maschera che si fa notaretrailer del film (2019)

Storia di una Drag Queen

Le favolose Sorelle Bandieradocumentario in quattro parti

The Rocky Horror Show, il travestimento nelle saleper chi non lo conoscesse, o volesse rinfrescare la memoria, e per tutti quelli che lo amano già ecco una scena dal film

“Nessuna cosa al mondo potrebbe darmi l’esaltazione che mi dà l’idea di combattere contro il mondo intero” – Diabolik

Che significato ha la maschera? Sicuramente è legato ai valori culturali dei singoli contesti comunitari che l’adottano, e per questo rivelano una simbologia di ordine antropologico che è tutta da scoprire.

Il significato della maschera in antropologia

Colori, musica e sfilate: quale migliore occasione per indossare una maschera, se non a Carnevale? Un’edizione quella di quest’anno che ha fatto i conti con le restrizioni imposte, e quelli che erano i luoghi di balli e canti tradizionali, oggi si sono riconvertiti, mantenendo in modo diverso la loro espressione di vita. Fra le strade resta però la voglia di giocare e di esorcizzare un po’ della paura, con inventiva e creatività.

Sambodromo di Rio de Janeiro meta per le vaccinazioni

Covid e amuchina diventano travestimenti

Di sicuro ce n’è una che tutti siamo chiamati ad indossare, un nuovo modo di apparire gli uni agli altri, nascondendo qualcosa di sé che non ha mai fatto così bene alla comunità. Si discute su come saranno le mascherine di domani, con l’ambiente da un lato e gli impatti sociali dall’altro. Perché oltre al profilo estetico e all’efficiente funzionalità, dovranno essere in sintonia con l’utilizzatore sul piano percettivo ed emozionale, ma anche ambientale. Una sfida tra tecnologia e design, la stessa che si gioca anche sulle piste da sci, con una nuova maschera smart.

Le mascherine del futuro

La maschera da sci smart

Non c’è mascherina che tenga per l’intelligenza artificiale. Cina e Russia sfidano gli algoritmi per il riconoscimento facciale, ma se da un lato gli strumenti sono sempre più raffinati, dall’altro che impatto avranno sui diritti umani?

Gli algoritmi di riconoscimento facciale

Quando il travestimento diventa bellezza, è alle passerelle che si guarda. Le maschere nella moda hanno a che fare con le idee, con i modi di vivere e mentre riflettiamo e reagiamo al clima in cui viviamo, loro cambiano con noi. “La moda evolve sotto l’impulso di un desiderio e cambia per effetto di una ripulsa. Poiché la sua ragione profonda è il desiderio di piacere e di attirare, la sua attrattiva non può certo venire dall’uniformità, che è la madre della noia(Christian Dior).

Le evoluzioni del look nella moda dagli anni 90 ad oggi

“Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni” (Shakespeare).  Secoli di filosofico dilemma tra l’essere e l’apparire, che il più prosaico Covid ha sciolto in un batter di ciglia, annullando ogni tentativo di esprimerci attraverso il fascino del make-up e gettando l’intero mercato dell’industria dei prodotti di bellezza nella più profonda delle crisi, ma nuove tecniche stanno nascendo e i leader del marketing, come esploratori, sono alla ricerca di un nuovo futuro.

Makeup e mascherine un amore impossibile

Rossetto e mascherine, forse invece è possibile

Il guru del marketing ce la racconta

E quando invece è meglio tirarsela giù: il Greenwashing  – a cura di Rosella Sobrero

Tra le priorità per affrontare il cambiamento c’è quello della formazione, educare, e-ducere, tirar fuori, far emergere le risorse che sono già nelle persone, così la maschera dal teatro passa in azienda, dove gruppi di lavoro per metabolizzare il cambiamento usano la narrazione facendosi parte del racconto, il fictionalizing, ma il racconto torna nel suo perimetro quando parliamo di fumetti e cinema dove tutto è concesso e la maschera diventa un incubo, o ti dà la possibilità di sopravvivere.

Dylan Dog

Una maschera per vivereTrailer del film “Nessuno mi può giudicare“ con un’indimenticabile Claudia Cortellesi

Tutti ci auguriamo che il peggio sia passato e che questa politica perennemente insoddisfatta porti a casa il risultato, non senza spendere due parole per chi ha fatto il suo percorso e per chi lo sta cominciando proprio adesso.

Come il Grande Fratello è la più grande scuola politica

Un unicum di orizzonteIl nuovo ministero della transizione ecologica

E visto che noi siamo il Lato Positivo, mandiamo a chi è appena nato il nostro in bocca al lupo – Neri Marcorè

E a chi ci ha lasciato il nostro tributo – Bandabardòcolonna sonora meravigliosamente fricchettona

Per questo numero ringraziamo Rossella Sobrero, per aver contribuito con un suo articolo alla riflessione sul Greenwashing.

Scaffale

V per Vendetta, Alan Moore, Lion

Un uomo alto e snello, cappello a punta e mantello nero. Il volto nascosto da una maschera, con i baffetti e un sorriso ampio e beffardo. Siamo nell’Inghilterra del futuro, dove libertà ed identità si scontrano in un mondo totalitario. Dalla serie cult a fumetti di Alan Moore, la maschera diventa un simbolo fortissimo di una volontà di cambiamento radicale, dell’insofferenza verso quelli che venivano definiti “i poteri forti”. Oggi riconosciuta ed utilizzata in tutto il mondo

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La domanda per i lettori

Maschere per non morire, maschere per scomparire, sembra una contraddizione, ma sappiamo che non lo è. Maschere come simboli e simboli mascherati, ognuno di noi si maschera per affrontare il giorno. E a te, capita di indossare vestiti non tuoi? Scrivici se vorrai le tue riflessioni a illatopositivo@cnsonline.it

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