Immuni? – foto di Maurizio di Leo

IMMUNI

Questo venerdì vi proponiamo un Lato Positivo ricco di spunti, per accompagnarvi durante i giorni che seguiranno, sia che facciate il “ponte” o che lavoriate, o che purtroppo non abbiate molta scelta.
Per chi pensa di trascorrerlo su un prato immerso tra le pagine di un libro, per chi non vuole rinunciare ad un film, e per chi ha voglia di ripensare al proprio business nel tragitto casa-lavoro.

Buona lettura!

Immunità è una parola affascinante, tante e complesse sono le implicazioni semantiche, filosofiche, esistenziali.
Da cosa realmente vogliamo “sentirci” immuni?
Siamo contaminati, ogni momento, ogni secondo della nostra esistenza è scandita da contaminazioni, anche quando sembra che nulla possa attaccarsi a qualche timido qui e ora.
Un grande filosofo francese, Renè Girard definiva la natura umana come mimetica, tutte le azioni scaturiscono da un modello, un individuo desiderante pronto all’omologazione.
La sfida forse è quella di renderci immuni dall’immunità.

Questo lungo periodo di isolamento ci sta lasciando una grande eredità, quella di consegnare alle parole che usiamo ogni giorno un senso più profondo.
Senza scomodare Ferdinand de Saussure, quello che ci ha attraversato in questi lunghi giorni assume altri significati e significanti. Mobilità e fissità in questo contesto non sono più un ossimoro.
Se è vero come dice Brad Pitt in World War Z che il “Movimento è vita”, questa vita la dobbiamo necessariamente decodificare con una nuova normalità fatta di salute, distanziamento, un corto raggio da prolungare nel tempo. Ma anche di una nuova economia, “low touch”.
Il tempo, quello perso e quello da recuperare, il tempo da dedicare a sé stessi e quello che chiamiamo lavoro, un tempo che raramente frequenta il diritto alla disconnessione e che dovrebbe forse affrancarsi dalla dittatura della totalità.
Un lavoro che supera i confini della minaccia per diventare un “meccanismo generativo del valore” dentro una “visione trasformativa” di una economia nella quale già oggi la ricchezza ha bisogno di relazioni.

Relazioni che cambiano anch’esse, si adattano, soprattutto quelle sentimentali, immunizzarsi dalla solitudine, con un fiorire di nuove cristallizzazioni per dirla alla Stendhal.

Una cosa questa pandemia ci ha insegnato, le nostre certezze si sono sgretolate: debito, vaccino, monopoli della ricerca, innovazione digitale sono dei meravigliosi buchi neri da riempire.

Che dal Wakanda abbiano qualche suggerimento?

#Giustadisale – Tutto ciò che ha gusto

Spazi intermedi, interconnessione fra luoghi, rintracciare fra le strade e le città verso una nuova socialità. Laura Malfatto incontra Manuel Casella, interior designer e fondatore/ceo di Habstudio. Una riflessione che muove dal concetto di spazio, quelli futuri da costruire e quelli da rimodellare, una dimensione a misura d’uomo per immunizzarsi dalla solitudine.

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Luci Cooperative

Biljana Prijic, Alleanza 3.0

Vorrei poter dire che chi agisce da cooperatore è immune dalle contraddizioni, dall’ipocrisia, dalle discriminazioni, dagli egoismi tipici delle società complesse che hanno l’individuo come feticcio, ma poi lo vivono anche come spauracchio, quando rivendica diritti. Anche in ambito cooperativo possono esserci soffitti di cristallo, faticoso ricambio generazionale, tensioni fra dirigenti e addetti, relazioni sindacali difficili, lavoratori poco collaborativi, scarsa visione… Non siamo malati sempre di tutto questo, ma non siamo nemmeno immuni, lo sappiamo. Però per individuare i problemi e lavorarci su dobbiamo solo ricordarci della mutualità interna ed esterna della nostra cooperativa. Per cosa siamo nati? Per soddisfare dei bisogni vitali dei soci. Cosa non ci dobbiamo dimenticare? Che operiamo in una comunità, e che se la comunità sta meglio, anche la cooperativa sta meglio, quindi aiutiamo le comunità. Cooperare dentro e cooperare fuori, per farci gli anticorpi contro quello che ancora non va ma che possiamo cambiare.

Scaffale

La strada, Cormac McCarthy, Einaudi Editore

UIn fondo, una cosa è certa, non vogliamo immunizzarci dalla lettura. In questo numero vi proponiamo fughe in avanti, per sfuggire alle catastrofi, una lunga strada da percorrere, come quella di un padre e di un figlio in un’America desolata e apocalittica.
Un libro distopico, di uno dei più grandi scrittori viventi.

Sei interessato a leggere il libro? Ti ricordiamo che esiste MLOL, la biblioteca digitale aperta e partecipata. Per prendere libri in prestito quando vuoi e dove vuoi.

La sfida per i lettori

L’immune, per definizione, è colui che vive in una sorta di isolamento protettivo nei confronti degli altri. Immunizzarsi può fare bene, alle volte, ed altre può essere compromettente. Tu da cosa vorresti immunizzarti?

Inviateci le vostre risposte all’indirizzo email illatopositivo@cnsonline.it

Chiudiamo con il nostro Lato Positivo, musica che ci ricorda di non avere paura, in fondo la cosa bella delle paure è poter raccontare di averle superate.

Anche questo numero nasce dalle chiacchiere di colleghi, ma prima di tutto di persone, che amano scambiarsi idee ed esperienze. Riflessioni condivise della call appena dopo pranzo per digerire gli impegni e perché no, affollare un po’ la mente. Per questo numero, ringraziamo Paolo Venturi, Direttore AICCON, per averci mandato il suo contributo. Vi ricordiamo che ci piace esplorare, ma soprattutto siamo accoglienti.

Se volete condividere con noi le vostre letture, basta scrivere a illatopositivo@cnsonline.it.

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