Io vorrei, non potrei, ma se vuoi – foto di Maurizio Di Leo

Altrove

Non mettetemi accanto a chi si lamenta, senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie,
a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto di un passo.
Sono altro. Sono altrove. (Alda Merini)

Al mutare continuo degli eventi di questo ultimo anno, quando l’equilibrio tossico di regole necessarie, ma stringenti, ci ha tolto lo spazio vitale e chiuso la mente, abbiamo dovuto tutti ridisegnare il tempo e per sopravvivere, lanciare un incantesimo, un passa porta che ci conducesse ALTROVE. Un luogo dove ritrovare consapevolezza, dove poter danzare, prendere il sole, incontrare gli amici, un luogo dove poter imparare a disimparare, come sempre pensando al positivo e nei mille modi possibili.

Buona Lettura!

Scegliere ogni giorno di entrare in contatto con la realtà, non è scontato né semplice, spesso non lo facciamo e basta, spesso seguiamo l’umore di un brutto sogno o di una giornata di pioggia, spesso non abbiamo voglia di accogliere il tempo davanti perché siamo troppo concentrati su quello dietro, ma ci sono dei modi per ritrovare l’armonia tra ciò che sentiamo e dove ci troviamo. Alle volte l’altrove è proprio dentro di noi.

Chi soffre prima del tempo soffre più del necessario (qualche consiglio contro l’ansia)

Danzare per ritrovarsi – in 5 ritmi

“Siete davvero sicuri che un pavimento non possa essere anche un soffitto?”
(Escher)

“Caleidoscopiche, fantastiche immagini si agitavano dentro di me si alternavano, variopinte, si aprivano e si richiudevano in cerchi e spirali, esplodendo in zampilli colorati. Poi si riorganizzavano, si incrociavano, in continuo mutamento”. Sembra un viaggio spaziale invece è un bad-trip.

Una rubrica ed una rivista alla ricerca dell’altrove, per tutti i gusti:

Cibo e psichedelia

Rivista Altrove

Come il novanta percento dell’umanità, vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dal quale sono or ora fuggito”. (Thomas Bernhard)

A casa con i figli ventiquattr’ore al giorno, desiderando ogni istante di essere altrove, no non è una colpa, ha un nome, parental burnout, come fare? Intanto ricordandosi di respirare.

Il dinamismo, la vivacità e l’abbondanza di stimoli culturali sono stati per decenni parti consistenti ed essenziali del fascino di metropoli vissute e celebrate, come New York, Los Angeles, Londra, Parigi o Tokyo, ma nel giro di poco molto è cambiato. Dove vivremo nei prossimi anni? si verificherà una fuga dalle grandi città in favore di luoghi più intimi ed abbordabili?

Città super star – ex

Vita in provincia, croci e delizie

Un consiglio per rigenerarsi

Filastrocca di un Altrove

C’è un luogo della mente verso cui siamo diretti, dal quale poi si torna, ma solo se costretti, un sogno immaginato che ci porta lontano, lo possiamo toccare allungando la mano, l’altrove con il quale stipulare un contratto, purché il contraente non sia lo stregatto.

 

I viaggi di chi sa sempre essere dove deve e mai altrove

Il Papa che segue l’apertura del dialogo con il mondo sciita

E per imparare a camminare nelle scarpe degli altri, c’è un concorso per cortometraggi e sviluppo di idee per le scuole superiori in onda dal 25 al 28 marzo sulla piattaforma MYMovies.

Altrove film festival

 

Essere in ogni luogo, ma al di fuori di qui, il desiderio di esplorazione è più forte che mai. Il pensiero va verso terre inesplorate, viaggiando attraverso confini che solo la fantasia riesce a raggiungere. O quasi. Perché c’è chi lo ha reso realtà e si è spinto ben oltre, irrompendo nello spazio con la volontà di restarci: una stazione lunare permanente, un luogo di sbarco per un’esplorazione pacifica o alleanze strategiche tra titani? Tanto gli uragani spaziali non sono più fantasia, ecco come lo spazio ci sorprende con un fenomeno nuovo ed inaspettato.

Russia e Cina marciano sulla Luna

Uragani spazialiuna spiegazione alla portata di tutti

“Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì, un invito ad andare”
(Una ballata del mare salato – Hugo Pratt)

La pandemia avrà pure fermato i viaggi, ma non la voglia di ritrovarsi altrove. Soluzioni alternative per evadere dai metri quadri conosciuti, dai divani del salotto o dalle postazioni di lavoro abituali per scoprire ed inventare nuove forme di turismo. Così lavorare è mai stato così bello: da una scrivania di fronte a viste spettacolari, da luoghi insoliti e bizzarri dove vorremmo essere, ed altri che non aspettano altro che il nostro arrivo, fra borghi storici e piccoli centri di campagna.

Coworking e smart working, i 20 spazi più originali dove lavorare nel mondo

Il Workationpacchetti per turisti-lavoratori e isole Covid-free

Smart working nei borghi più belli d’Italiagratuitamente grazie alla piattaforma Borgo Office

Altrove senza muovere un passo, tutto si trasforma e diventa raggiungibile con l’antica arte del feng shui: soluzioni e tecniche per creare lo spazio ideale per ogni situazione, quello che proprio ci calza bene. Ma se non è ancora abbastanza, l’architettura avanguardistica guarda alla sostenibilità e alla qualità della vita, coniugando benessere e lavoro.

Come ridisegnare gli spazi degli uffici?la maestra di arti orientali ci racconta

A lavoro nell’ufficio più verde d’Italiail progetto di architettura biofilica a Parco Lambro, Milano

Al di su’ – Foto di Laura Sbardella

Ad ognuno il suo altrove, con un giro del mondo fantastico a modo proprio, e a girare si trovano punti di vista diversi. Spingersi troppo oltre a volte fa male, ma in altri casi è considerato sano. Gli strumenti dell’antropologia medica possono essere utili per rendere più evidenti le radici socio-culturali e morali su cui si fondano le nostre risposte alla crisi attuale del Covid-19.

Antropologia medica ai tempi della pandemia

 

Tra le tante che pronunciamo, alcune si perdono. Dove vanno le parole dimenticate? Altrove, nell’ufficio Resurrezione Parole Smarrite.

 

Grazie ai lettori che seguono ogni settimana, a chi si avvicina per la prima volta incuriosito, a chi appassionandosi non perde occasione di dire la sua: un grazie particolare a Rosanna Bernardini per averci inviato una sua riflessione sull’8 marzo. E a Carlo Strata, dell’associazione Kinodromo, per aver accettato di unirsi al gruppo insieme alle sue pellicole d’eccezione.

Scaffale

Altrove forse, Amos Oz, Feltrinelli

Racconto morale ironico e tagliente, la vita nel kibbutz Metsudat Ram sembra uguale a quella di tanti paesini di provincia: un terzo noia e due terzi pettegolezzi. Un romanzo per avvicinare alla scoperta degli abitanti del kibbutz, circondati da montagne e dediti all’agricoltura e all’allevamento. Ma anche allo sport, alla musica, alla purificazione.

Sei interessato a leggere il libro? Ti ricordiamo che esiste MLOL, la biblioteca digitale aperta e partecipata. Per prendere libri in prestito quando vuoi e dove vuoi.

Il cartellone di Carlo Strata

Il cinefilo incallito di Kinodromo

Il Cinema spesso ha tentato di esplorare l’altrove e la lista dei titoli potrebbe essere molto lunga e variegata; l’altrove a volte è ricercato nello spazio siderale della galassia (ultima frontiera!), a volte è ricercato nel profondo della psiche, a volte sono solo dei gran viaggi di fantasia.

La domanda per i lettori

Come può uno scoglio arginare il mare, cantava Battisti, e mentre fisicamente viviamo il qui e ora, la nostra mente è potente come il mare e difficilmente arginabile. Esplora confini sconosciuti dove solo la meditazione (e non solo quella) la accompagna, mentre sogniamo di poter andare presto ALTROVE, dovunque, anche sulla luna. Avete mai pensato ad un posto, un cibo, una esperienza che oggi più che mai abbia il potere di portarvi altrove? Scrivici se vuoi le tue riflessioni a illatopositivo@cnsonline.it

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