
#everylivesmatter
CONTRASTO
Da cooperatori pensiamo che le persone non contino perché producono o consumano ma siamo disponibili a confrontarci con un mondo che lo pensa e lavoriamo ogni giorno in silenzio, forse troppo, per un mondo arcobaleno nel quale non solo #blacklivesmatter, ma nel quale #everylivesmatter. Per questo, è stato un attimo trovarsi in redazione questa settimana e non avere dubbi su cosa scrivere, perché sappiamo con quale visione del mondo siamo in Contrasto.
Buona lettura!
Quando ci troviamo in difficoltà sul senso di un termine facciamo ricorso all’etimologia, in questa danza di significati spesso troviamo una risposta, nel caso di contrasto però i movimenti non sono quelli apparenti ma quelli che si vedono fuori scena, quelli che vanno osservati nelle pause delle proprie convinzioni, tra gli sbadigli dei tanti “sentito dire”.
Paul Beatty nel suo “Lo Schiavista” scrive: “So che detto da un nero è difficile da credere, ma non ho mai rubato niente. Non ho mai evaso le tasse, non ho mai barato a carte. Non sono mai entrato al cinema a scrocco, non ho mai mancato di ridare indietro il resto in eccesso a un cassiere di supermercato”.
Contrasto è l’altra faccia della medaglia, qualunque sia il colore che tu voglia dargli, non è di daltonismo che si parla. Le città bruciano di contrasti, il rischio è quello di “soffocare” anche la nostra umanità, e in questo spettacolo brutale non c’è più posto per gli spettatori, “dovrei soltanto agire” scrisse Jules Laforgue in una mirabile riscrittura dell’Amleto. Azione che parta da un nuovo patto sociale, quando per ri-costruire non servono mattoni e sovrastrutture, ma “solo” la riscoperta dell’essere umano e della sua centralità.
Tra l’amletico essere o non essere, forse conviene superare l’ambiguità concettuale degli autistici “diverso da chi”? E nel frastuono di voci discordanti e pareri contrastanti “non muovetevi, c’è un’aria stranamente tesa e un gran bisogno di silenzio” rallentando l’andamento delle attività umane ed ascoltando il ritmo della natura. Uno spazio circostante che impone di fermarci, cambiare il modello di sviluppo, guardando da lontano a quel mondo patinato al quale molti non hanno accesso.
Una pluralità di voci in sottofondo a rompere il silenzio, e la necessità crescente di darne una nuova a chi non riesce a farsi sentire nella limitatezza dei suoi spazi sbriciando il mondo là fuori. Grazie all’impegno di chi crea un’occasione per generare ricchezza e valore, d’altronde è solo dai diamanti che non nasce niente.
Spazi a volte sono troppo pieni in contrasto con i ricordi di città svuotate e silenti che hanno messo in evidenza chi è più debole e chi si ritrova ad esserlo nella quotidianità da affrontare.
Quotidianità che ha tutto, o quasi tutto, da formattare, recuperare matita e righello per livellare le disuguaglianze, quando a fare da contrasto non è un colore.
Ed in fondo questo virus ci ha insegnato quanto siamo simili e che il contrasto primordiale della nostra provenienza altro non è che un viaggio attraverso i luoghi comuni, e che basta poco per abbattere confini e distanze.
Dobbiamo colmare i vuoti e le differenze, fare dell’innovazione un punto di slancio per rintracciare soluzioni nuove a questioni vecchie. Come in un contrasto di generazioni a confronto, dare valore alle rughe dell’esperienza, in un mondo che sia inclusivo, a misura di essere umano.
Ed è con la musica che vogliamo rompere il silenzio, scendendo in rete, come nelle strade, con una canzone che fa dei confini una sonata di integrazione e vicinanza, con uno sguardo ai contrasti al passato come monito a quelli del presente.
E… saluti da Django!
#Giustadisale – Tutto ciò che ha gusto
Dal teatro greco a Pirandello siamo da sempre moltiplicatori di maschere, è arrivato il momento forse di gettarle a terra e far sentire realmente cosa vogliamo, senza il timor panico di non essere ascoltati. Laura Malfatto incontra Pino Strabioli, attore e conduttore TV, in un’intervista che fa della ricerca pirandelliana di un volto, un rinnovato senso di comunità.
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Luci Cooperative
Biljana Prijic, Alleanza 3.0
Solo col nero conosciamo il bianco, col piano il forte, e così via. I contrasti ci servono per osservare e capire il mondo, e non possiamo farne a meno. Però a me la tentazione viene spesso, lo confesso. Scontrarsi è spossante, stai lì a discutere e pensi che quelle energie le potresti investire meglio. Specie quando ti sembra palese di aver ragione al 100%, quando sembra *semplice*. Chi ha un amico complottista lo saprà, che ti viene la tentazione di dire Basta, è così e punto. Ma è grazie a quel contrasto e a tutti gli altri che non smettiamo mai di argomentare e che evitiamo di dare per scontate certe conquiste. Da cooperatori sappiamo che senza il contrasto sui mezzi di produzione non sarebbe nata una forma di impresa che parte non dal profitto di pochi ma dal bisogno (di beni, di lavoro, di casa, di accudimento) di molti. L’impresa per cui lavoro (e di cui sono socia consumatrice, anche) non ha un proprietario, ma ne ha due milioni e passa. Per me fa una grande differenza, come il giorno e la notte. Un bel contrasto.
Scaffale
“Negri gialli e altre creature immaginarie”, Yvan Alagbè, Canicola Editore
Negri gialli e altre creature immaginarie è un libro attualissimo che restituisce uno spaccato autentico sulla realtà dei migranti e le sue contraddizioni. Un ex poliziotto che irrompe nella vita di due clandestini, una donna abbandonata sulla strada da un tassista in esilio, lavoratori fantasma che conducono uno sciopero di un anno. Yvan Alagbé propone una dichiarazione politica profondamente personale su amore e razzismo, oppressione e fuga, con un ritmo incalzante che disorienta e fa riflettere. Negri gialli e altre creature immaginarie è considerato tra i fumetti più importanti degli ultimi venti anni: libro-culto oltralpe, ha conquistato gli Stati Uniti e vinto la selezione Talking Pictures del 2019. L’edizione italiana contiene inoltre il racconto inedito “Eros negro”.
Sei interessato a leggere il libro? Ti ricordiamo che esiste MLOL, la biblioteca digitale aperta e partecipata. Per prendere libri in prestito quando vuoi e dove vuoi.
La sfida per i lettori
Inviateci le vostre risposte all’indirizzo email illatopositivo@cnsonline.it
Casella da cui fioccano lettere. Ringraziamo Rossella per la sua riflessione sulle RSA (la puoi scaricare da qui in formato pdf) all’epoca del Covid e a Maria Rita Fiasco di Gruppo Pragma (scarica il pdf da qui) per averci reso partecipi della sua personalissima considerazione sulla parola “immuni” di cui abbiamo parlato nel numero precedente.
Se vorrai fare lo stesso anche tu, con questo numero o con gli altri a seguire, è il nostro lato positivo che prende forma.
Avevamo detto di essere in tanti, tutti diversi e con una grande voglia di dire e condividere. Ed eccoci qui a metterci la faccia, nella migliore cera post Covid.
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