(S)corretto? – foto di Maurizio Di Leo

(S)corretto

“M antieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.” (Mahatma Gandhi)


Un conflitto lungo una vita, sul campo dell’arena il giusto e lo sbagliato. Sono le cose taciute o rimosse per forza, sono quelle che restano silenziose per quieto vivere o per rispetto. Non è solo una questione di quantità, le parole che pronunciamo hanno un senso per ognuno differente. Culture a confronto, codici e linguaggi ad esprimere i pensieri, una pluralità di voci che si innalza e che trova spazio dentro universi interpretativi: questa settimana al vaglio il politicamente (s)corretto.

Buona lettura!

Scegliere di dire o non dire alcune cose è frutto di una realtà multiculturale con codici linguistici differenti che segue regole morali diverse. Richiami, allusioni e battute possono risuonare in mille innumerevoli modi. Cambiano i codici di comportamento, i canoni culturali, ed una società veloce come la nostra non può sostenere senza traumi la circolazione incontrollata di segni. Dai social network, alla tv, dai giornali alla musica, i messaggi devono essere chiari, o almeno non far discutere.

La cancel culture esiste?

I Simpson e il politically correct

Musica e politicamente scorretto (il punto di vista di Checco Zalone e l’analisi di “Rimmel” di Francesco De Gregori)

Ci sono tante voci che non vengono ascoltate, sommerse da un’ondata di miscredenza. Sono quelle di donne che smascherano temi che vanno urlati, anche attraverso un movimento in loro difesa. Perché si diffonda una cultura della conoscenza, scongiurando il pericolo che a cancellare la realtà dei fatti si perdano pezzi memorabili di storia.

Il movimento #metoo in Italia

Classici latini e greci nel mirino (il caso della Howard University)

La logica è di non lasciare indietro nessuno, l’intenzione quella di creare un unico posto in cui tutti si sentano inclusi e rappresentati e la legge del più forte sia solo un antico ricordo. Un’idea di pace e dialogo fra paesi e fra generazioni, un porto sicuro per garantire il ruolo dello Stato in ogni forma ed ambito.

Il protagonismo dello Stato nella lotta alle disuguaglianze

L’Onu oggi e di cosa avrà bisogno nel futuro per avere un ruolo nella politica

I giovani che portano gli stati in tribunale per il cambiamento climatico

Il caso politico della metropolitana a Città del Messico

Scorretta è l’idea che divide il mondo tra ciò che può e non può essere detto. Un’elite emergente che ha costruito un intero linguaggio per descrivere il mondo così come deve essere. E’ necessario un cambio di rotta per approdare in uno spazio condiviso, che dia voce a chi la parola viene negata, risuonando come scomoda e anti-conformista. C’è chi lo ha fatto perché crede che un mondo nuovo è possibile.

“Scorretta”, il podcast contro il politicamente (s)corretto

Scegliete la legalità, l’intervista a Giovanni Impastato

Quando sono i terroristi a restituire ciò che sanno alla collettività: la voce di una famiglia delle vittime

Conosciamo tutti i rischi del nostro mondo digitalizzato? Un progetto per l’uso corretto della rete e delle tecnologie digitali, per la nostra e le generazioni a seguire.

Generazioni connesse

E se fosse invece scorretto l’utilizzo del nostro corpo? Lo smart working ha modificato la nostra postura…prevenire è meglio che curare!

Consigli dalla chiropratica

E contro ogni scorrettezza da giungla urbana… arriva Towanda!

Questa settimana ringraziamo Valentina Tomirotti per essere stata dei nostri ed averci raccontato il suo progetto per un turismo accessibile e corretto verso tutti, grazie alla sua associazione Pepitosa in carrozza.

Il cartellone di Carlo Strata

Il cinefilo incallito di Kinodromo

Pellicole che di scorretto hanno solo i canoni che vanno controcorrente, nel cinema è frequente e spesso il risultato è esilarante o, al contrario, insolitamente distante. Scorretto è, neanche a farlo apposta, il videoclip girato proprio da Carlo Strata.

Scaffale

Lo Straniero, Albert Camus, Bompani

Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so”.

È l’apertura del capolavoro di Camus, il protagonista, Meursault non ha ambizioni, affetti, amici, non sceglie nulla, tranne la sua rovina.

Il testo di Camus è il paradigma dello smarrimento, della totale assenza di emozioni, forse la più grande scorrettezza dell’uomo contemporaneo è quella di essere separato dalla realtà.

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La domanda per i lettori

Cose che non vanno che bisogna aggiustare, cose che prendono una strada contraria a quella che si sarebbe dovuta prendere, forse più giustamente. Cosa è per te scorretto? Cosa ti è capitato di trovare tale? Scrivici se vuoi le tue riflessioni a illatopositivo@cnsonline.it

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Leggi “Il lato positivo” delle settimane scorse