
Uno o l’altro – foto di Maurizio Di Leo
Preferenze
“Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino” (Susanna Tamaro)
Si comincia fin da subito, senza neanche rendercene conto, se va bene è una traccia chiara e definita di ciò che vorremmo da un lato, e di quello che non rientra dall’altro. Per moda, di gusto, in nome di una battaglia, o solo per contrarietà, c’è chi inciampa nelle decisioni e chi ha nette Preferenze.
Buona lettura!
Si è sempre guardato in alto nel cielo per cogliere ciò che ai terrestri sfuggiva, o nel migliore dei casi per guidarli nelle scelte di una o l’altra cosa. Oggi alla lettura del firmamento si possono preferire visioni più terrene, ma la cosa certa è che dall’origine fino ad oggi non si è smesso di scrutare. Si possono affittare stelle, preferire la più brillante per darle il nome che più ci piace, ma agli asteroidi chi ci pensa?
Come vengono assegnati i nomi agli asteroidi
Le preferenze sono anche quelle di consumo: a un meccanismo che ci induce a porre in atto quanto più esperienze “cucite su misura” a rivalsa della propria identità, c’è chi preferisce modelli di vita minimalisti, più semplici, dalla vita quotidiana a quella lavorativa. La sostenibilità del sistema passa sempre per le scelte individuali. Su questo, vi mostriamo un po’ come la vediamo.
Cucina sostenibile senza spreco

Abbiamo perso il conto di quante siano le preferenze che esprimiamo, eppure sulle questioni aperte più dibattute spesso la narrazione si scontra con la realtà. Se sui banchi della politica i conti non tornano ed alcune scelte costano caro, ha ancora senso parlare di genere in termini dicotomici o per differenza rispetto ad un unico “principale”?
Scelta tra carriera e famiglia, o no?
La Giornata degli insegnanti, lo scorso 5 Ottobre, ci ha portato a rivolgere uno sguardo a loro e più di una preferenza per la crescita sana e concreta delle future generazioni.
Maggiore potere agli insegnanti (l’Intervista alla segreteria Generale Cisl Scuola, Maddalena Gissi)
Per alcuni non c’è alcun dubbio su cosa preferire, tra l’uno e l’altro si è addirittura pronti a rinunciare all’essenziale pur di far valere la propria battaglia. Scelte che hanno costi individuali, e in parte anche collettivi.

“L’uomo è produttore di cultura, ma allo stesso tempo la cultura è, il suo prodotto” (Clifford Geertz)
Gli attuali mutamenti socio-economici hanno sgretolato il vecchio assetto sociale determinando un aumento di povertà, anche dove prima sembrava non esserci. L’effetto di una “pandemia sociale” che ha fatto emergere nuovi bisogni e l’acuirsi di importanti disuguaglianze. Si potrebbe fare qualcosa in più nel nostro futuro prossimo per evitare di cadere nel loop ricorrente delle emergenze, preferendo così il “meglio prevenire che curare”.
L’effetto Covid sulle “nuove povertà” di Roma Capitale
Ma le preferenze, le scelte, le decisioni da prendere possono essere riferite anche ad un dentro e un fuori. C’è chi decide di vivere in una casa multifunzionale, con soluzioni orientate verso intrattenimenti fai da te; chi in uno spazio più grande e condivisibile con altre famiglie come i cohousing, che in tempi di pandemia si sono trovati costretti, loro malgrado, a fare delle rinunce sociali; e chi invece ha preferito luoghi ibridi, dando vita a nuovi spazi di socialità.
La casa dei sogni (dopo il Covid)
Una rete di spazi ibridi a Milano
Ci troviamo in una nuova era lavorativa: quella dello smart working, del coniugare casa, famiglia e lavoro, in modi e tempi differenti a quelli precedenti. Molti hanno preferito tornare a “giù a casa”, chi invece nelle seconde case. Bisognerebbe monitorare le migrazioni per facilitare un azzeramento del divario tra le diverse realtà.
Come sta andando il south working?
“Il lavoro nobilita l’uomo”, ma quando attenta alla propria salute mentale, sarebbe consigliabile trovarne un altro, forse. Soprattutto quando ci sono più aspetti da tenere oggi in considerazione: famiglia (senza alcuna differenza di genere) carriera, tempo libero. Mantenere un certo equilibrio, senza dover rinunciare per forza a qualcosa, diventa il perno delle preferenze di molti, ecco perché in azienda si sceglie il “work-life balance”.
Il work-life balance vale per tutti
A chi non è capitato di desiderare più tempo libero? Chissà se è questa la strada che porta alla felicità, intanto gli studi ci dicono di non esagerare.
Scaffale
Bartleby lo scrivano. Una storia di Wall Street, Herman Melville, Mondadori
Un rigoroso e attendo copista esegue diligentemente il suo lavoro, ma alla richiesta di svolgere altri compiti, sconcerta il suo principale affermando: “preferirei di no”. Una storia che apre una terza via alla coppia ‘voler fare’ e ‘non voler fare’: il ‘volere il non fare’. Perché Bartelby ‘preferisce’ non fare piuttosto che rifiutare categoricamente?
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La domanda per i lettori

Tè o caffè? Di qua o di là? Alba o tramonto? Le nostre giornate sono scandite dalle nostre preferenze e dalle nostre scelte. Sono le preferenze che definiscono le fasi della nostra vita. Tutti, prima o poi, ci siamo trovati davanti ad un bivio: “e adesso, cosa faccio?”. E quando hai espresso la tua preferenza, hai mai pensato se la strada fosse quella giusta? Scrivici se vuoi a illatopositivo@cnsonline.it
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