
Horubadhoo, Maldive – foto di Maurizio Di Leo
Isola
“N essun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te” (John Donne)
Tropicale, turistica e assolata, oppure sferzata dal vento gelido e deserta, e poi tutto ciò che sta nel mezzo. Sull’isola si approda, dall’isola si scappa, sull’isola si rimane: come ogni luogo circondato dall’ignoto, è teatro di grandi storie da millenni.
Questa settimana saremo noi a partire alla volta di tante isole, reali e metaforiche.
Buona lettura!
È su un’isola che si discute del futuro del mondo: a Glasgow, in Scozia, dove in occasione della COP26 ci si riunisce per discutere di cambiamento climatico e delle soluzioni da mettere in atto per conservare la speranza di non estinguersi. E, visti gli scenari assai cupi, l’ONU ha contattato per l’occasione un testimonial d’eccezione, qualcuno che di grandi cambiamenti se ne intende.
Cop26, l’occasione per non diventare dinosauri
Non serve necessariamente essere a migliaia di chilometri di distanza o in mezzo al mare per stare su un’isola, specie in un periodo di attenzione verso ciò che sta intorno a noi. In una sorta di risposta a problemi e tendenze sempre più globali, l’attenzione delle persone si è spostata sulle dinamiche locali, sui colori, sulle storie, sulle emozioni che fanno parte della propria isola, fosse anche solo il solito, vecchio quartiere di sempre, che in tempo di pandemia è stato spesso (ri)scoperto. Anche le aziende grandi e piccole lo sanno, e basano spesso la loro comunicazione su questo: ma è solo gestione della propria immagine o c’è qualcosa di più?
Comunicazione a parte, il design sarà per forza di cose protagonista nelle piccole e grandi isole che sono i nostri uffici, luoghi dove la vita è cambiata, e che a tali cambiamenti dovranno per forza di cose adattarsi. L’occasione è preziosa per rendere gli ambienti di lavoro, spazi di sicurezza e benessere.
A volte sono le persone, con tutto il loro carico di aspettative, successi, esperienze e delusioni, a sentirsi un’isola. Un’isola lontana da tutti, in cui non si può arrivare e da cui non sembra esserci via di fuga. C’è chi è giovane e proprio per questo si sente solo, in una pericolosa spirale per cui si rischia di diventare soli per davvero; e poi c’è chi, non più giovane, sembra non avere altra scelta. Ma per chi non è autosufficiente può e deve esistere una scelta, e fare in modo che questa non sia solo retorica è un obiettivo centrale per il prossimo futuro.
Patto sulla non-autosufficienza
C’è poi chi, nel mondo del lavoro, sceglie di cambiare. Ancora non sappiamo di che tipologia di scelta si tratti: obbligata? Lungamente attesa? Improvvisa? È presto per dirlo. Ma una cosa è certa: sta arrivando la stagione delle grandi dimissioni, e le conseguenze saranno tutte da valutare.
La stagione delle grandi dimissioni
Chiunque tu sia dentro di te c’è un’isola, e la sostanza dei tuoi sogni, la mancanza di consapevolezza, la somma delle speranze, è l’arcipelago di cui fai parte. L’inclusività è una spiaggia bianca su cui approdare, attraverso officine culturali che ci orientino a pensare che il mondo è imperfezione e che la diversità può essere un talento, come ci insegna l’uomo della pioggia.
Città più aperte alle neuro-diversità
L’inclusività delle donne, che sempre si spendono per uscire dall’angolo, un’indagine sui monumenti femminili in tutte le principali città italiane, mostra come le opere scultoree che ritraggono donne sono, per la maggior parte dei casi, collocate in strade secondarie o in prossimità di incroci, statue che se potessero parlare avrebbero da dire sul linguaggio di genere, generatore di discriminazioni.
Indagine sui monumenti femminili
Linguaggio di genere in azienda (Linee guida di Legacoop Romagna)
E poi ci sono le isole quelle vere, in mezzo al mare, luoghi impervi o dolci declivi.
37°6’44”S 12°16’56”W (l’isola abitata più in mezzo al mare del mondo)
Scozia, l’isola delle discussioni
Procida capitale della cultura 2022
Westarctica ed il suo Gran Duca (micronazione tra i ghiacci)
Il cartellone

Scaffale
Stavolta erano talmente tanti e così belli che proprio non ce l’abbiamo fatta a sceglierne uno su tutti. Abbiamo viaggiato di pagina in pagina, da un’isola all’altra in cerca dell’approdo migliore, o solo della vista più appagante. Ecco a voi una lista dove l’isola è protagonista in mille forme diverse.

L’isola del giorno prima, Umberto Eco, Bompiani
L’isola misteriosa, Jules Verne, Crescere Edizioni
L’isola nella corrente, Ernest Hemingway, Mondadori
L’isola del Dottor Moreau, H.G. Wells, Feltrinelli
L’uomo che amava le isole, D.H. Lawrence, Lindau
L’isola di Arturo, Elsa Morante, Einaudi
Azioni circolari
Il 16 ottobre scorso si è svolta la Giornata della Riparabilità: perché non dare una seconda possibilità a quello che pensiamo non valga più la pena tenere con noi? Per chi se la fosse persa, in fondo, ogni giorno è buono per scovare nuovi utilizzi e adottare un approccio circolare. Sapevi ad esempio che lo stesso vale anche per i dispositivi elettronici?
Il portale dei dispositivi ricondizionati
A proposito di isole, c’è chi si è ingegnato per raccogliere quanti più rifiuti possibile… correndo!
La domanda per i lettori
Sull’Isola di Ventotene nel 1941 fu redatto il Manifesto, progetto di un’Europa libera ed unita. Come uno stato fra gli stati, ogni individuo è distinto, unico tra le persone nell’insieme della sua comunità. Siamo come i fili di un tessuto intrecciato, non è possibile vivere gli uni senza gli altri. Eppure, a volte, sentiamo la necessità di star soli, di isolarci, fare gomitolo a sé: stare su un’sola, la propria. Immagina di voler fuggire sulla tua Isola deserta per trascorrere momenti di solitudine: quali oggetti porteresti con te, che cosa ritieni indispensabile? Scrivici se vuoi a illatopositivo@cnsonline.it
Condividi questo numero: