dalla nonna - Maurizio di Leo

Dalla nonna – foto di Maurizio Di Leo

Eredità

S ono le tradizioni che resistono al tempo, l’impronta a tratti percettibile che lascia chi è andato. In alcuni casi è una promessa di un futuro garantito, qualcosa che si può toccare. In tutti, però, possiamo dire che ognuno ha la sua parte, e che l’Eredità, in qualsiasi modo la metti, è sempre una ricchezza.

Buona lettura!

 

Ci sono voluti milioni di anni, innumerevoli stagioni e molto impegno a fare il posto che abitiamo. Non basterà una folata di vento a spazzare via i colpi di testa di una corsa inarrestabile, né qualche “bla bla bla” delle più convincenti intenzioni.  Per questo c’è stato un luogo dove la consapevolezza pare essersi fatta strada, seppur a ritmo lento, insieme all’idea che un’inversione di marcia è d’obbligo. Perché il futuro non può essere ipotecato, vecchi e giovani ereditieri, tutti, a lavoro per nuove opportunità di salvaguardia e tutela.

L’epilogo della Cop26

Protezione animali: svolta storica in Francia

Ne usciremo migliori, ci siamo detti nelle retrovie del nostro osservatorio, in quell’instabile equilibrio che ha governato le nostre vite per un po’. Quello che oggi possiamo dire è che ognuno ha fatto i conti con l’eredità sperata, di un evento che non aveva niente di prevedibile, ma che ha mostrato i suoi effetti sulla società tutta: dalla scuola con lo slancio a rinnovare le metodologie didattiche, a quelli più meno desiderati, che corrono silenziosi ma si fanno sentire.

L’eredità della DAD

Come stanno bambini e ragazzi?

Un desiderio latente, a volte sotteso, nascere ricco da chi ricco si è fatto. Sicuramente garanzia di un posto comodo nel mondo che, vuoi o non vuoi, solletica l’immaginario di tutti. C’è chi non l’ha pensata esattamente così, perché l’uomo fa la fortuna sua con le proprie mani, e il patrimonio altrui si vede ma non si tocca. Intanto, c’è chi se la gode e scrupoli non se ne fa.

Niente eredità ai figli

Erede Romanov sposa un’italiana

vignetta Simpons - dalla nonna

Tra fughe in bicicletta e proteste in piazza, si tenta di sfuggire a quello che nel passato giusto non era, ma si si ripete nel tempo.

Donne afghane e disuguaglianze

Si sa, la musica e le immagini connesse ad essa, suscitano una sorta di “comunicazione emozionale”, tale da imprimersi nelle nostre menti ed evocare ricordi lontani, soprattutto quelli dei vent’tanni. Commovente, nostalgica, frizzante o coinvolgente, questo è la musica e non solo, pura energia che viaggia nel tempo e si erge al di sopra. Tante le icone pop che hanno ricercato accuratamente il proprio stile, un look fuori dagli schemi, che arriva sino a noi ispirando nuove generazioni di pop star.

I look delle star tra eredità e codici dal passato

Siamo la musica dei vent’anni

Ray Eames diceva che le cose che funzionano sono meglio di quelle belle perché le cose che funzionano rimangono. Ed è il caso dell’architettura brutalista, che a fronte di eventi disorientanti e di transizione storica esprime la volontà di rifondare un’architettura funzionale, emarginando l’eredità ingombrante dell’estetica. E poi c’è il grande Impero Romano, che riscopriamo essere un vero e proprio centro multiculturale e che mette in discussione la legittimazione di particolari comportamenti sociali susseguitesi nel tempo.

Funzionale ma brutto?

Roma multietnica

“Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati” (K. Gibran)

Sentir viva la necessità di valorizzare il proprio territorio è sicuramente indice di un legame profondo con le proprie radici. Le nuove generazioni riprendono in mano le proprie terre per donare loro nuovo vigore.

Bobbio, terre agli studenti

Un legame così profondo che ci riporta nel passato per ricongiungerci con i nostri avi. I nostri nonni, detentori e custodi di tradizioni e memorie familiari, rivivono oggi attraverso le tradizioni tramandate. Patrimonio familiare e sociale, assumono un profondo valore simbolico per le società del passato, presente e futuro.

Il ruolo simbolico dei nonni

Platone diceva “Si impara per fascinazione e imitazione”: dall’eredità del passato, nasce in Italia Camilla, uno spazio condiviso nel quale s’intrecciano relazioni e si favorisce la partecipazione diretta di tutti. Un emporio di comunità, che ha lo scopo d’innovare e consolidare i principi della cooperazione. Gli stessi che hanno guidato i primissimi nel passato, arrivando fino ad oggi.

Camilla, foodcoop a Bologna

La storia dei pionieri di Rochdale

Il nostro consiglio per il fine settimana in arrivo, o per quelli successivi

Jean Henri Gaston Giraud in mostra a Pordenone

Scaffale

Eredità, Vigdis Hjorth, Fazi Editore

T utto comincia con un testamento. Al momento di spartire l’eredità fra i quattro figli, una coppia di anziani decide di dare a chi il giusto e a chi niente. Perché due dei figli sono stati esclusi? Il confronto attorno l’eredità sarà l’occasione per rompere il silenzio, per raccontare la storia che i familiari per anni hanno rifiutato di sentire.

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Azioni circolari

In questa rubrica siamo alla ricerca di nuove idee e spinte per vivere con consapevolezza, aneddoti per alleggerire la propria impronta, e lasciare il posto che ci ospita meglio di come lo abbiamo trovato. Questa settimana vi proponiamo una guida (senza pretendere di essere esaustiva) di tante alternative possibili agli assorbenti classici.

Eco-mestruazioni: una guida aggiornata

Le risposte dei lettori

Grazie a Cristina Dragonetti dalla cooperativa Sintesi-Minerva per aver condiviso con noi una riflessione sul numero 67 Confini: “Sul confine/confinamento/chiusure mi viene da dirvi con le parole di M. Yourcenaur in Memorie Di Adriano “entrare nella morte ad occhi aperti” perché “non tutti i nostri libri periranno, si restaureranno le nostre statue infrante…”.

La domanda per i lettori

Stavolta vogliamo rivolgerci alla realtà che abitiamo ogni giorno, parlare alle nostre cooperative e alle intenzioni che ci muovono: quale eredità per la cooperazione del futuro? Cosa può e deve lasciare ognuno? Scrivici se vuoi le tue riflessioni a illatopositivo@cnsonline.it.

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