Trent’anni di storie, di valori, di cooperazione sociale.
La Cooperativa “Il Rastrello” festeggia 30 anni, tutti da raccontare.
Ne parliamo con il Presidente Roberto Perugi.

Presidente, Il Rastrello è nato nel 1985, quali sono state le tappe fondamentali della vostra storia?

Fondata a Genova nel 1985 – sotto la spinta del Centro Studi per l’integrazione lavorativa dei disabili della A.S.L., dell’A.I.A.S. e dell’A.N.F.F.A.S. – oggi Il Rastrello conta 250 lavoratori dei quali 90 appartengono alle fasce deboli, e ha un fatturato superiore ai 5 mln di euro.

Siamo partiti come gli ultimi, gli esclusi, come quelli che – ma sì – diamogli questo semplice lavoro per solidarietà e compassione, come quelli che possono fare solo questo o poco più… L’inizio effettivamente è pionieristico, il quadro normativo di riferimento scarso, inserire soggetti più deboli nel mondo del lavoro sembra impensabile.

Successivamente l’obiettivo è diventato capire se una cooperativa di solidarietà sociale fosse in grado di rispondere ad una domanda sempre crescente che il servizio pubblico non era in grado di soddisfare, domanda ulteriormente gravata dal problema delle tossicodipendenze che in quegli anni stava emergendo pesantemente. E, dall’altra parte, come impostare formazione e inserimento professionale al fine di offrire un servizio qualificato per le imprese. Le attività si specializzano nel settore della manutenzione del verde e delle pulizie, si consolidano commesse importanti. L’Acquario di Genova – recentemente inaugurato – assegna a Il Rastrello i servizi di pulizia.

Negli anni dal 1999 ad oggi si consolidano le attività e competenze della Cooperativa – che cresce anche in termini di numero di soci. Rendere concreti desideri e valori si traduce negli ultimi anni nella realizzazione di tre grandi nuovi progetti: l’acquisizione dalla Cooperativa La Cruna del ramo d’azienda che opera nel settore del recupero e riutilizzo dei rifiuti speciali (RAEE, toner); la creazione dell’Orto del Rastrello, cooperativa agricola per la produzione e vendita di ortaggi a chilometro zero che impiega i soci che per età non sono più in grado di svolgere altre mansioni; lo sviluppo di R.G.C.- Rastrello Global Consulting, spin-off fondata dai soci più giovani per prestare servizi consulenziali avanzati in ambito Qualità, Ambiente, Sicurezza, HACCP e Formazione.

Quali sono i vostri servizi e attraverso quali valori li attuate?

I principali settori di attività della nostra cooperativa sono la manutenzione verde, i servizi di pulizia, le disinfestazioni, i servizi ambientali e di raccolta differenziata e i servizi di trasporto di medicinali. Negli anni della fondazione, disagio e disabilità portavano solo all’emarginazione e inserire soggetti più deboli nel mondo del lavoro sembrava impensabile. Oggi, le cooperative sociali di inserimento lavorativo rappresentano il più efficace strumento per coniugare mercato e welfare: lavorare con criteri professionali creando al contempo opportunità di occupazione per soggetti deboli i quali, anziché essere a carico delle proprie famiglie o della collettività, possono realizzarsi nel lavoro e nella società. La pubblicazione del libro sui nostri 30 anni di storia è stata l’occasione per riflettere su un modo di fare impresa – sin dall’inizio attento alle persone, al territorio e all’ambiente – e per ricordare un percorso di solidarietà e impegno che ha coinvolto nel tempo centinaia di persone, famiglie, imprese e istituzioni di Genova e non solo.

E siamo orgogliosi di aver fatto tutto questo senza mai perdere di vista la stella polare di questo cammino, i nostri valori che hanno sempre al centro la persona: solidarietà, affidabilità, sicurezza, attenzione, sensibilità e ascolto verso chi ha un percorso di vita magari complesso e diverso dal nostro. Ci riusciamo grazie alla nostra capacità di stare sul mercato, competere offrendo servizi qualificati e innovare.

Cosa rappresenta per lei il mondo cooperativo?

La crisi attuale ci consegna un paese disorientato, con tantissimi poveri, che si divide, che spinge le persone verso l’individualismo; le politiche di welfare si contraggono sempre di più, la cultura dell’inserimento lavorativo è in caduta libera. Abbiamo insomma davanti una nuova sfida che è culturale e sociale oltre che economica. Il mondo cooperativo per me rappresenta la migliore risposta per vincere questa sfida, puntando sui principi democratici che lo caratterizzano e sulla sua capacità di creare integrazione e coesione per tornare a dare valore all’innovazione sociale e a processi che vedano protagoniste le persone.

Il Rastrello e CNS: da quanti anni è dentro il Consorzio?

Il Rastrello fa parte di CNS dal gennaio 2015. Attraverso il Consorzio gestiamo oggi un importante servizio di pulizia a Genova per conto di Arte. Confidiamo fortemente di poter rappresentare per CNS un partner affidabile e in grado di offrire servizi qualificati e innovativi senza mai perdere di vista la solidarietà e sensibilità verso le persone più deboli e di consolidare sempre più la nostra partecipazione all’interno del Consorzio.