Il Consorzio Nazionale Servizi (CNS) ha deciso di comprare uno spazio per difendere la propria onorabilità, tutelando così i tanti lavoratori e le oltre 200 imprese cooperative che fanno parte del Consorzio.
A causa delle difficoltà nell’affrontare un tema di particolare complessità tecnica, si stanno diffondendo notizie non corrette circa la possibilità del Consorzio di continuare legittimamente ad operare nel mercato degli appalti pubblici o addirittura di portare a termine gli incarichi di cui oggi è titolare.
La diffusione di notizie non corrispondenti al vero può provocare danni economici e reputazionali molto gravi.
Il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), secondo cui il CNS avrebbe posto in essere un’intesa restrittiva sulla concorrenza in occasione della partecipazione alla procedura di gara per l’affidamento delle c.d. Convenzioni Consip Scuola, non incide in alcun modo sulla facoltà del CNS di partecipare a gare pubbliche.
Nel merito i Giudici Amministrativi che si sono interessati della vicenda, in diverse circostanze, hanno affermato l’irrilevanza del presunto illecito antitrust ai fini dell’esclusione dalle gare pubbliche.
In ogni caso, anche con riferimento alla posizione dell’ANAC, conformemente a quanto previsto dalla stessa Autorità, il CNS ha già da tempo spontaneamente adottato ogni misura di prevenzione e di Self Cleaning. Trattasi di misure che l’operatore economico interessato dalla (potenziale) causa di esclusione può porre in essere per evitare nel futuro il ripetersi di condotte del tipo di quelle contestate. Queste misure – introdotte nel nostro ordinamento su indicazione dell’Unione Europea – devono essere valutate in sede di partecipazione alle gare e grazie ad esse l’operatore economico, nonostante l’esistenza del precedente provvedimento antitrust, è in grado di dimostrare la propria affidabilità e moralità ai fini dell’ammissione.
Ebbene il CNS è stata una delle prime aziende in Italia ad aver recepito tutti i provvedimenti previsti dalle Direttive Comunitarie, dal Nuovo Codice degli appalti e dalle Linee Guida dell’Anac.
Le misure tese a prevenire rischi di illegalità e a evitare per il futuro il ripetersi di eventuali condotte del tipo di quelle contestate sono state infatti puntualmente adottate negli ultimi 15 mesi dal Consorzio: integrale cambiamento dell’organo di gestione, revisione degli atti di regolamentazione interna, adozione di un programma di compliance antitrust in linea con le migliori pratiche europee e nazionali, introduzione dell’ufficio di Compilance& RiskManagent.
Su tale aspetto, anche, i Giudici amministrativi hanno recentemente rilevato che il Consorzio ha adottato diversi provvedimenti concreti di carattere tecnico, organizzativo e relativi al personale, ponendo così in essere le misure di “self cleaning”.
È quindi del tutto evidente che il provvedimento dell’AGCM non comporta la perdita di nessuno dei requisiti per la partecipazione e la gestione degli appalti pubblici e risultano infondati i timori di interruzione dei servizi dei quali il CNS è titolare. Citiamo ad esempio l’appalto per fornitura delle Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE).
Su tutto questo ci è sembrato utile fare chiarezza, non solo nell’interesse e nel rispetto dei nostri dipendenti, delle imprese cooperative consorziate e dei loro soci lavoratori, ma anche delle Amministrazioni pubbliche che hanno affidato e potranno affidare al CNS i loro servizi.
il Consiglio di Gestione