
In un mare di cavi…fiducia! Il nostro collega Andrea che naviga nel caos risolvendo ogni nostro problema – foto di Maurizio di Leo
FIDUCIA
La riunione di Redazione è stata vivace questa settimana, avvolti in una bolla di calore che sta squagliando l’Italia e che attutisce suoni e movimenti, ci siamo confrontati su come stanno andando le cose e quale nome dare alla fase caotica che stiamo attraversando. Perdita del lavoro; paura? Negazionismo del Virus; irresponsabilità? Deregulation del mercato; instabilità?
No: Fiducia, etimologicamente deriva dal latino confidentia e significa “con tutta la fede”, è credere che tutto andrà come si spera, implica speranza e sentimenti di sicurezza. Non è sbagliato prendersi un po’ di tempo per riflettere sul concetto di fiducia, soprattutto per noi che siamo il lato positivo.
Buona Lettura!
Quando si ha poco e quel poco non lo si vuole perdere, l’unica strada può essere immaginare un futuro in cui credere, e dare fiducia a quel sogno, ma spesso i sogni si infrangono contro barriere che neanche pensavamo potessero esistere e se anche sotto la maschera si nascondesse una chance, sarebbe difficile accorgersene.
Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno, è dargli fiducia, lo diceva Hemingway, forse in un momento difficile della sua vita, sempre portata al limite, ed è proprio con gesti singoli che alle volte ci riappare l’orizzonte.
“I miei dubbi hanno sempre ragione!” dice Mafalda, ma l’Europa ha sciolto i suoi e imboccato la strada della fiducia per un’equa distribuzione delle risorse pensando non solo “a chi” vivrà il domani, ma con “chi” lo vivrà.
Il virus ci ha reso cittadini dello stesso mondo, la Casa Comune, dove troppo spesso dimentichiamo di tornare e pur non volendo apparire troppo romantici: “non raccogliete il fiore affinché altri ne possano godere”, di fronte ai problemi ambientali che affliggono i paesi in espansione e quelli già cresciuti, l’unica strada è ripensare a modelli di sviluppo che tengano conto degli squilibri.
“Non so come scelgo gli amici”, “ma dev’essere qualcosa di simile a come un uccellino sceglie l’albero dove fare il nido”, certo se poi sull’albero ha fatto il nido anche il tuo nemico l’unica soluzione resta farselo amico, l’amicizia richiede fiducia, non fede cieca, occhi ben aperti per non cadere nella rete. Dalla rete però si può anche uscire, con perseveranza e forza è quello che ha fatto il popolo sudanese, abolendo la sharia, legge coranica che ha come vittime preferenziali le donne.
Fiducia perché prima o poi tutto finisce e allora rimarrà quello che avremo imparato, come lavorare in serenità e fare della fiducia nel futuro un propellente inesauribile.
#Giustadisale – Tutto ciò che ha gusto
In questa intervista, Laura Malfatto ci ha fatto incontrare Alberto Cattaneo, il fondatore di una società quotata in borsa che si occupa di lobby, una realtà molto lontana dalla nostra, ma noi abbiamo fiducia!
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Scaffale
L’amore ai tempi del colera- Gabriel Garcia Marquez
Sensuale, contrastato, folle, impossibile, eterno.
Sono solo alcune delle tante parole associate all’amore, ne manca una che, in alcuni casi, risulta fondamentale: Fiducia.
A fine Ottocento Cartagena è una congerie di sensazioni da vivere, folle e sensuale, magica da strozzare il respiro.
Poetica e malinconica come Fiorentino Ariza, un modesto telegrafista che digita in modo appassionato i tasti della passione per Fermina Daza.
Questo folle amore epistolare non supera i confini della povertà, Fiorentino non é ricco abbastanza (lo diventerà) per un padre che sogna per la figlia un futuro agiato.
Passano anni, amori, avventure, tanto lavoro e una lotta continua per non perdere la fiducia di gridare ancora una volta un definitivo ti amo.
Oltre cinquant’anni…
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La sfida per i lettori
Raccontacelo scrivendo alla redazione illatopositivo@cnsonline.it
Lo scorso numero avevamo parlato di Casa Comune, e come avremmo voluto che fosse; qualcuno ci ha risposto.
Grazie alla nostra collega Susanna per aver riflettuto con noi sul bene comune comune (leggi qui le riflessioni di Susanna), e grazie a Paolo Venturi, Direttore di Aiccon, per il contributo che ha inviato ricordandoci che per costruire un nuovo bene comune occorre trovare anche nuove misure di comunità. Grazie anche a Fabio Poli di Antreem, la fiducia nel futuro fatta a persona.
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